giovedì 23 giugno 2016

E con la mano sinistra si afferra alla scollatura del suo vestito

Oggi vi porto con me presso il Santuario Basilica della Madre del Buon Consiglio in Genazzano (Roma), altro luogo incontrato accidentalmente lungo il mio percorso lavorativo.
Si può sostare, in completo silenzio, proprio ai piedi del quadro miracoloso: ” Si tratta di un dipinto su di un sottile strato di intonaco che misura 31 cm di larghezza e 42,5 cm di altezza. Questo affresco sacro è avvolto nella penombra del mistero e del miracolo: si ignora quando e da chi fu dipinto. Esso rappresenta la Santissima Vergine, dall’incomparabile affetto materno, che tiene tra le braccia Gesù Bambino, entrambi incoronati da un semplice arcobaleno. Il Bambino Gesù trasmette il candore di un bambino e con indicibile tenerezza, il Divino Infante preme leggermente il suo viso contro quello della Madre e con la mano sinistra si aggrappa alla scollatura del suo vestito. Vi è tra di loro un’attraente intimità e l’unione di anime è chiaramente vista riflessa nello scambio di sguardi. Nostra Signora, in un altissimo atto di adorazione, sembra che stia cercando di indovinare ciò che accade dentro al proprio Figlio. Allo stesso tempo, Ella considera il fedele afflitto inginocchiato ai suoi piedi e, in qualche modo, lo rende partecipe del celestiale convivio che contempliamo in questo quadro. Non sarà necessario dire, basta che il devoto si avvicini a Lei, per sentire l’opera dell’azione balsamica nella propria anima.”
Ho rivisto, nel gesto di quella mano sinistra, l’atteggiamento dei miei figli e di migliaia di figli che ogni giorno si aggrappano alla madre, in qualsiasi modo, e a volte ne scoprono leggermente l’intimità del seno rendendo il tutto piacevole nella sua naturalezza.
Ho sostato anche io qui, come Papa Giovanni XXIII, Papa Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta e tanti altri, per lasciare a Maria il materno consiglio e per chiederlo per tanti amici ed amiche.

martedì 21 giugno 2016

Su via della Magliana, dove è stata uccisa Sara, ho incontrato il mio Santuario urbano del silenzio

La città in cui vivo, Roma, è ricca di luoghi del silenzio, religiosi e non, ma tutti altamente spirituali.
Facendo il commerciale, come lavoro, mi imbatto spesso in strade o stradine impreziosite dalla umana pietà di qualche edicola dedicata alla Madonna ma spesso, purtroppo, da qualche fotografia di giovani ragazzi e ragazze morti per incidente stradale. Non sempre, dipende dal luogo, riesco a fermarmi ma sempre lascio al volo, di passaggio, una Ave Maria.
Oggi invece mi sono fermato qui a Roma su via della Magliana, tornata prepotentemente alla ribalta della cronaca, con un carico di dolore immenso, per l’omicidio cruento della giovane Sara Di Pietrantonio.
Ho spento il motore e sono sceso in questo spiazzo della locanda La Tedesca a leggere i messaggi, biglietti lasciati per Sara e ad osservare, uno a uno, i piccoli regalini posati da mani amorose sul ciglio della strada, anch’essi ormai rovinati dal tempo che continua inesorabilmente a passare col fare da consolatore.
Poco più avanti, il luogo del delitto, con il suo cumulo di nera cenere anch’essa quasi definitivamente portata via, anche se lentamente, dal vento e dalla pioggia di questi giorni.
Ho fermato il mio correre verso casa per trovare qui il mio quotidiano luogo del silenzio e depositare la mia preghiera consegnando a Maria tutta la rabbia di quei giorni, le domande, i perchè, gli odi, le imprecazioni: pensaci tu, oh Madre, a Sara e alla sua famiglia.
Sant’Agostino diceva: “Una lacrima per i defunti evapora, un fiore sulla loro tomba appassisce, una preghiera arriva sino al cuore di Dio”. E sono ripartito….

lunedì 20 giugno 2016

Dalla Bielorussia con bolle di sapone e trucchi di magia - da ilcentuplo.it

Un fine settimana passato con amici dalla Bielorussia a Villa Rosa di Martinsicuro (TE) si è trasformato, da importante momento di amicizia, a grande spettacolo dell’amicizia.
Per vivere, Yulia e suo marito Mikael, fanno gli artisti, dilettandosi con trucchi di magia e bolle di sapone (non sapevo che si potessero fare così tante cose con le bolle di sapone) alle feste per bambini ed anche ai matrimoni.
A spettacolo prendono poco meno di 50 euro e, da bravi genitori e grazie ai giusti aiuti internazionali (grazie Silvana), hanno messo via i risparmi per venire in Italia sia per far fare alla figlia un mese di mare (e goderne in inverno dei benefici), sia perché qui hanno parte del loro cuore e dentro questa piccola parte ci siamo, orgogliosamente, anche noi.
Poche cose in valigia ma uno spazio dedicato ai loro giochi perché sapevano di incontrare i nostri figli e già coltivavano il desiderio di giocare con loro.
Non abbiamo dato il centuplo, lo abbiamo ricevuto anche questa volta giocando con loro, capendoci a gesti e con poche parole e poi, in religioso silenzio, abbiamo osservato la breve ma intensa vita delle bolle di sapone, ognuna diversa dall’altra, e ci siamo riconciliati un po’ col resto del mondo, così lontano, così diverso eppure uguale ma con la leggerezza che nella vita, ovunque ti trovi, basta soffiarci dentro, e tutto svanisce… e si ricomincia con un’altra bolla.
Buona fortuna Yulia e Michael
@giorjolly

domenica 19 giugno 2016

Ma quante cose si possono fare con le bolle di sapone?

I nostri amici Bielorussi (ne parlo su Ilcentuplo.it) ci hanno insegnato tanti bei trucchi con le bolle di sapone e io neanche mi immaginavo si potessero fare così tante cose con l'aria, un po' d'acqua e qualche altro componente..... maggggggico! 
Guardate che belle queste immagini che raccontano del grande spettacolo dell'amicizia!

sabato 18 giugno 2016

Da Bastardo a San Felice: qui è silenzioso anche il vento - da ilcentuplo.it

C’era un vento fortissimo ieri attorno alle panchine in cemento della Abbazia di San Felice (Giano nell’Umbria) e il terso panorama portava lo sguardo oltre tutti quei vitigni che fanno dell’Umbria un gioiellino vitivinicolo.
Questa è chiamata la zona dei Sagrantino (per chi conosce i vini) però sappiate che è anche una estesa area di silenzio perchè basta addentrarsi da Bastardo, per 3 km, in direzione Giano dell’Umbria e si incontra la felice Abbazia di San Felice.
Qui ho deposto ieri il mio corpo stanco da questo fine anno e dalle continue corse in ricerca del senso della vita, perchè non si smette mai di cercarlo neanche con tre figli e un felice matrimonio che dura da oltre 10 anni.
Qui ho visitato l’Abbazia, i suoi affreschi ma soprattutto ho cercato i miei quindici minuti di silenzio lontano da tutto e pure il vento, accortosi della mia presenza, ha sospeso momentaneamente il suo frusciare tra le foglie.

giovedì 16 giugno 2016

Cari amici Lgbt, i vostri “nemici” non sono sicuramente i cattolici - da Ilcentuplo.it

Ho molti amici cattolici, conosco qualcuna della cosiddetta comunità Lgbt. Quando si riesce a fare un serio, sereno, tranquillo dibattito scopro pochissimi punti di incontro ma nessun coltello o fucile d’assalto sul tavolo.
I motivi della divisione culturale e antropologica tra cattolici e Lgbt sono tantissimi e non ci sarà mai un punto di incontro, una sintesi però vi sarà sempre il rispetto della persona, non dico necessariamente delle posizioni.
Rispetto della persona vuol dire che nessuno, in nome del Vangelo, prenderà una bomba e si farà esplodere al gay pride di Roma, o si armerà di un coltello per aggredire un omosessuale: se dovesse farlo non è sicuramente in nome del Vangelo.
Possiamo fare anche a cazzotti con le vocali e le consonanti, a parole, ma poi tutto finirebbe lì e non mi dite che anche le parole ammazzano perchè, pur se in parte è vero, credo che una fucilata sia peggio soprattutto perchè non è rimediabile.
Cari amici Lgbt, i vostri nemici non sono i cattolici coi quali non vi incontrerete mai su alcuni temi ma non saranno loro, con leggi o con la forza, ad impedirvi di vivere la vostra vita (anche perchè non sarebbero in grado di farlo). Cari amici Lgbt, portate rispetto per le nostre idee diverse dalle vostre e non offendete il nostro Dio.
Prego per le vittime di Orlando, fratelli e sorelle nostre, e per i loro famigliari. Uniamoci tutti contro questi terroristi!

mercoledì 15 giugno 2016

Lavori in corso

Oggi in Italia è tutto complicato, persino vendere, immaginatevi voi acquistare. Stiamo sistemando casa per provare a venderla e quindi acquistare qualcosa di più grande. Siamo accampati in cortile. Siamo fortunati ad avere un cortile! Come vedete, lo spirito è alto! 

martedì 14 giugno 2016

Nuovi prodotti Gibertini, la solita voglia di "pesare" bene

Sono a Milano perchè sto studiando alcuni nuovi prodotti della nostra storica azienda di famiglia, la Gibertini elettronica srl.
Come sempre prima di immettere sul mercato un nuovo strumento lo testiamo internamente e presso clienti amici.
Anche io oggi sto "fingendomi" utente finale per cercare di capire le grandi prestazioni di questo nuovo strumento. Vediamo se alla fine mi convinco a comprarlo....

sabato 11 giugno 2016

Il 10 giugno del 1981 il piccolo Alfredino Rampi cadde in un pozzo a Vermicino… (da Il Centuplo.it)

La nostra generazione, e quella precedente, sono state segnate a vita dalla vicenda di Alfredino accaduta ormai più di 30 anni fa e da quella prima diretta tv (oggi lo chiameremmo reality) a immagini sfocate e tutta l’Italia, a iniziare dal Presidente Pertini, chinata su quel piccolo, sospesa e impotente attorno ai fragili bordi di quel pozzo artesiano.
Per i giovani lettori il fatto è ben raccontato da Wikipedia così: “L’incidente di Vermicino fu un caso di cronaca italiana del 1981, in cui perse la vita Alfredo Rampi detto Alfredino (nato a Roma l’11 aprile 1975), caduto in un pozzo artesiano in via Sant’Ireneo, in località Selvotta, una piccola frazione di campagna vicino a Frascati, situata lungo la via di Vermicino, che collega Roma sud a Frascati nord. Dopo quasi tre giorni di tentativi falliti di salvataggio, Alfredino morì dentro il pozzo, ad una profondità di 60 metri. La vicenda ebbe grande risalto sulla stampa e nell’opinione pubblica italiana, in special modo grazie alla diretta televisiva della RAI durante le ultime 18 ore del caso.”
Ogni anno, nel giorno della ricorrenza, sento una stretta al cuore che si è fatta più forte da quando ho figli di quella età ai quali piace tornare a casa da soli, o a Roma o in campagna, quando si sta facendo sera.
Angelo di Alfredino, proteggi tutti i nostri bambini
@giorjolly

venerdì 10 giugno 2016

Matteo promosso in prima elementare


Abbiamo finito coi pannolini, abbiamo finito anche con la scuola materna. Matteo oggi ha celebrato i "passaggi" e si è diplomato pronto quindi per la prossima classe Prima Elementare e avrà, come maestra, suor Giuliana, la stessa che per cinque anni ha avuto Mauro e che quindi potrà assaporare le mille sfumature gibertiniane.
Forza Matteo!


domenica 5 giugno 2016

Mauro a gesso libero

Mauro a gesso libero riproduce quello che vede. Lui si "sfoga" così, questi sono i suoi momenti. Il bello è che ci chiama per mostrarci i suoi lavori: non esistono, per ora, opere chiuse nel cassetto!

sabato 4 giugno 2016

Il primo sole non scotta mai

Il primo sole non scotta mai! Non è vero, siamo tutti "abbruciatissimi!!!" ma ne è valsa la pena per il primo tuffo ufficiale della stagione nel bel mare di Villa Rosa (Abruzzo).
Forse la bella stagione è iniziata davvero? 

venerdì 3 giugno 2016

Anche "L'albero della vita" di Mauro esposto presso Cantina Orsini Savoldi in Venarotta

Come per il vaso di Girasoli anche L'Albero della vita di Klimt, opera del nostro piccolo grande Mauro, è da oggi esposto presso la Cantina Orsini Savoldi in Venarotta. Bravo Mauro!

giovedì 2 giugno 2016

Roma, la grande e la piccola bellezza: il complesso Monumentale di Sant'Agnese fuori le mura

Spesso noi romani cerchiamo angoli di silenzio fuori dalla città dimenticandoci che la città eterna è da sempre il risultato della armoniosa somma di grandi e piccole bellezze (piccole in senso nobile). Col gruppo famiglie della Parrocchia San Lino siamo stati, per il nostro ultimo momento di ritiro, presso il Complesso Monumentale di Sant'Agnese fuori le mura.
Come sempre lascio gli aspetti turistici ai siti dedicati. Io voglio qui solo ricordarvi, cari romani o turisti di questa città, che al posto del caffè, per i vostri dieci minuti di silenzio in Roma, se trovate parcheggio, lasciate per un attimo il traffico della Nomentana e immergetevi in questo complesso (non necessariamente nelle sue Catacombe) che è talmente un concentrato di misticismo e calma capace di far diventare "santo" anche ciò che, in realtà, non lo è.