venerdì 30 settembre 2016

Olimpiadi: se Roma rinuncia, perchè le altre città stanno a guardare?

Torno ancora una volta sulla questione Olimpiadi della quale ho già parlato qualche giorno fa però, conoscendo la platea numerosa di Daily Views e la sua provenienza, estendo il discorso e la domanda agli amici lettori che ci seguono non dalla Capitale. 
La questione che voglio porre è molto semplice: archiviata definitivamente, con riunione del consiglio comunale, la rinuncia degli apatici badanti attuali della Capitale, perchè le altre città italiane non si candidano loro a prendersi le Olimpiadi 2024? Penso a Milano, Torino ma anche a Napoli, Palermo. Dove sono le vostre candidature? 
Cari amici del nord, vi lamentate dicendo che tutto succede sempre e solo a Roma! Forza, ecco una bella occasione, fatevi sotto. Cari amici del Sud, vi lamentate sempre del fatto che nelle vostre città non arriva turismo, finanziamenti, grandi eventi: eccovi qui servita su un piatto d’argento la rinuncia di Roma e l’occasione per voi, e per l’Italia intera, di riscattarci un po’. 
Il Direttore

Nadal insegna che lo show, a volte, può anche fermarsi per qualche minuto


rafael-nadalE’ successo che durante una sfida-esibizione a Maiorca tra Nadal e McEnroe (come riportato dal Daily Mail) a un certo punto, prima di una sua battuta, quando di solito cala un silenzio religioso sul campo, Rafael e tutti i 7 mila spettatori presenti e i milioni in diretta tv, sentono una madre chiamare ad alta voce “Clara, Clara” con una voce sempre più rotta dalla disperazione del non ritrovare la figlia che, tra uno scambio e l’altro, si era allontanata da lei.
Nadal guarda gli spalti, capisce il dramma che si sta consumando (l’incubo di tutti noi genitori quando andiamo coi figli allo stadio) e non effettua la battuta spostando la concentrazione di tutti non su di lui ma su Clara.

giovedì 29 settembre 2016

Auguri Silvio Berlusconi, l’uomo degli eccessi

Ho lavorato per 8 anni per Silvio Berlusconi tramite uno dei suoi più diretti collaboratori, l’ho incontrato però una volta sola mentre faceva shopping vicino a Palazzo Grazioli, in un negozio di bigiotteria. 
Oltre ad aver lavorato per lui l’ho anche votato e fatto votare e quindi, non essendo uno di quelli che nega il passato, ho tutto il diritto di dire che in molti aspetti la rivoluzione liberale che aveva proposto è fallita, parte per colpa sua, gran parte per colpa di tanti altri agenti interni ed esterni. 
Silvio Berlusconi per me è stato prima il presidente del Milan, poi il Presidente del Consiglio e adesso non è più nessuna delle due cose. Ho fatto una esperienza bellissima di lavoro anche se ogni giorno eravamo sotto pressione: a noi non era concesso il seppur minimo errore non perchè Silvio fosse tiranno o vendicativo (anzi) ma perchè la stampa non ci permetteva nulla. 
Sono stato in un gruppo di lavoro che per anni ha provato a tradurre in slogans, slides, infografiche, manifesti ed altro il suo messaggio politico, il suo entusiasmo umano, la sua follia e a volte ci siamo pure riusciti! 
Di lui so che è l’uomo degli eccessi, in negativo e positivo: prendere o lasciare. So di centinaia di persone aiutate nei momenti e nelle situazioni più disparate e disperate. 
Gli auguro di trovare un po’ di pace in quest’ultima parte della sua vita e magari ora che, anche contro il suo volere, è fuori da tutti i giochi, anche quelli calcistici, possa godersi se stesso e quelle persone che sempre gli sono rimaste leali. 
Auguri Silvio. 
Il Direttore

mercoledì 28 settembre 2016

“L’entusiasmo è uno strumento più efficace della rassegnazione”, parola di Lorenzo Jovanotti

I miei figli li porterei, ancora e solo (per ora) ai concerti di Jovanotti, Lorenzo Cherubini. Ci siamo stati l’anno scorso con Massimo, 8 anni, all’apertura del tour negli stadi ad Ancona e poi ho raccontato dei Super Poteri. Ieri Jovanotti ha compiuto 50 anni e, mentre noi eravamo qui impegnati a fare gli auguri a Totti, abbiamo deciso di tenere in fresco un altro spumante per il più spumeggiante degli artisti italiani. 
Jovanotti è cresciuto tantissimo, artisticamente parlando, da Gimme Five ad oggi però il bello suo è che è rimasto quello di Gimme Five (e io lo seguo da allora!): un ragazzo consapevole di essere fortunato e desideroso di continuare a restituire al Mondo parte di quella Gioia di vivere, lottare, cantare, sacrificarsi che ha dentro di sè. 

martedì 27 settembre 2016

Auguri al campione e al padre di nome Francesco Totti

Una quindicina di anni fa, qualcosa in meno veramente, incontrai per caso Francesco Totti, col fratello ed un amico, all’aeroporto di Fiumicino intento ad aspettare il volo per Milano come stavo facendo io in uno dei miei primi andirivieni dalla città natia a quella adottiva.
img-20160927-wa0003Totti era lì tranquillo in mezzo a tutti i passeggeri, scherzava col fratello e quindi mi sono avvicinato chiedendogli una foto assieme.
Parlo di una epoca nella quale c’erano i primi cellulari ma non scattavano fotografie ma io, da bravo giornalista quale sono sempre e ovunque, avevo con me la macchinetta fotografica e il fratello, gentilmente, ci ha scattato una foto (che è quella che vedete qui).

Francesco mi disse che stava andando a Milano a prendere il regalo di matrimonio per Ilary, io stavo rientrando a casa ad annunciare ai miei genitori il mio prossimo matrimonio.

lunedì 26 settembre 2016

In coda alla Sagra della Bruschetta dissertando con Grillo e Assange

“Quando riprenderai a fare il giornalista a tempo pieno?” mi chiede un amico, giornalista, in coda con me alla Sagra della Bruschetta che si sta svolgendo presso la Parrocchia romana della quale entrambe facciamo parte. “Non lo so – gli rispondo seriamente – dipende se trovo qualcuno disposto a pagarmi abbastanza per mantenere la famiglia” e lui conclude: “Beh allora poi sarai come me, non più libero di scrivere quello che vuoi” e ordina la sua cena.
Il nostro dialogo affettuoso si svolge inconsapevoli del fatto che, a circa 700 km di distanza, a Palermo, Beppe Grillo sta ospitando, via telefono, Julian Assange al Primo Raduno Nazionale dei 5 stelle e i due stanno parlando di questo argomento. 
Assange elogia Grillo per aver vinto in Italia “..sbaragliando la stampa corrotta” e poi allarga il concetto alla stampa mondiale: “Le menzogne pubblicate dalla stampa provocano le guerre. Credo che ogni giornalista sia responsabile di almeno 10 morti”. 

Se l'Italia somigliasse a Jovanotti - di Marino Bartoletti

Lo so che l’hai visto, caro Direttore. E so che ne hai respirato a pieni polmoni l’entusiasmo, l’elettricità, il talento, la creatività, il sentimento, la voglia di trasmettere quella positività che sembra faccia a pugni con la malinconia di questo Paese che sei costretto a raccontare tutti i giorni. Come sarebbe bello se l’Italia gli assomigliasse: lui che sa essere poeta e guerriero, sognatore e trascinatore. Lui che ha sempre saputo migliorarsi, mettendo a frutto gli errori e persino il dolore.
Corre Lorenzo Jovanotti, corre: su quel palco sconfinato che potrebbe essere la metafora di tanti nostri passi perduti e che invece sotto i suoi piedi diventa un terreno di conquista, di forza e di passione. Corre: ma contrario di Forrest Gump non si sente mai “stanchino”. Corre e salta. Salta e canta. E soprattutto incanta
Stasera si esibirà a Roma: e invidio chi ci sarà. L’altra sera a Bologna, alla fine del suo settimo concerto del tour 2015, mi sono ritrovato a guardare lo stadio che non si svuotava neanche dopo la sua ultima canzone: il pubblico era inebetito, prima ancora che ammirato, appagato, felice. E mi sono domandato quante altre volte nella mia vita avessi provato un’emozione così intensa. E a chi me lo ha chiesto esplicitamente, quasi leggendomi nel pensiero, ho risposto : ”E’ come se avessi appena visto una finale mondiale”!

domenica 25 settembre 2016

I giornalisti scrivono “la prima bozza della storia”

Tra le tante e belle parole che Papa Francesco ha rivolto a noi giornalisti lo scorso giovedì (ho messo qui sul mio blog il testo completo) mi hanno ben impressionato questi due passaggi che mi piace anche riportare come augurio, e come monito, ai colleghi di Daily Views. 
“Ci sono poche professioni che hanno tanta influenza sulla società come quella del giornalismo. Il giornalista riveste un ruolo di grande importanza e al tempo stesso di grande responsabilità. In qualche modo voi scrivete la “prima bozza della storia”, costruendo l’agenda delle notizie e introducendo le persone all’interpretazione degli eventi”.

venerdì 23 settembre 2016

Partecipare alle Olimpiadi per dimostrare di essere migliori

Questa estate io, mia moglie e i nostri figli abbiamo passato tante serate assieme, davanti al televisore, prima a vedere le Olimpiadi e poi le Paralimpiadi. Conoscere le storie dei singoli atleti, per lo più sconosciuti, ha aiutato i nostri figli (e noi, perchè un ripassino va sempre bene!) a imparare che nella vita, con sacrificio, abnegazione, dedizione, impegno e professionalità (e fortuna) si possono raggiungere molti risultati, a volte tutti quelli che ci prefissiamo. 
Gli atleti partecipano alle Olimpiadi per dimostrare di essere, in quella disciplina, i migliori. 
Nella disputa su “Olimpiadi Si – Olimpiadi No” a Roma, quello che mi ha stupito della classe dirigente attuale, è il non saper guardare oltre il proprio naso, o meglio, oltre il proprio mandato. In Italia non esiste più qualcuno in grado di dire: per la mia azienda nei prossimi venti anni vorrei questo, per la mia Regione nei prossimi 15 anni vorrei che…e via dicendo. 
Perchè questo? Sia perchè siamo un paese gestito da vecchi e sia perchè i giovani hanno perso la speranza e il coraggio. 
E’ vero che in passato in tantissimi hanno rubato per l’organizzazione dei Mondiali di Nuoto ed altre manifestazioni simili, ma le Olimpiadi 2024 potevano essere l’occasione, in questo caso, per dimostrare non che si è “i migliori” ma semplicemente “migliori” di chi ha mal gestito prima. 
Il Direttore – @giorjolly

giovedì 22 settembre 2016

Papa Francesco ai Giornalisti

Sala Clementina
Giovedì, 22 settembre 2016
Gentili Signori e Signore,
Vi ringrazio per la vostra visita. In particolare ringrazio il Presidente per le parole con cui ha introdotto il nostro incontro. Ringrazio il Prefetto della Segreteria per la Comunicazione anche per le sue parole.
Ci sono poche professioni che hanno tanta influenza sulla società come quella del giornalismo. Il giornalista riveste un ruolo di grande importanza e al tempo stesso di grande responsabilità. In qualche modo voi scrivete la “prima bozza della storia”, costruendo l’agenda delle notizie e introducendo le persone all’interpretazione degli eventi. E questo è tanto importante. I tempi cambiano e cambia anche il modo di fare il giornalista. Sia la carta stampata sia la televisione perdono rilevanza rispetto ai nuovimedia del mondo digitale – specialmente fra i giovani – ma i giornalisti, quando hanno professionalità, rimangono una colonna portante, un elemento fondamentale per la vitalità di una società libera e pluralista. Anche la Sante Sede – a fronte del cambiamento del mondo dei media – ha vissuto e sta vivendo un processo di rinnovamento del sistema comunicativo, da cui voi pure dovreste ricevere beneficio; e la Segreteria per la Comunicazione sarà il naturale punto di riferimento per il vostro prezioso lavoro.

mercoledì 21 settembre 2016

Ogni volta che do in premio una Bilancia Gibertini non penso solo a mio nonno ma anche ai miei figli

Gisberto Gisberto - nonno
Questa sera ho premiato alcuni ricercatori della Università Roma3 che hanno vinto il concorso poster indetto per il Convegno Nazionale Gmee-Mtt e quindi hanno ricevuto, come premio, una nostra Bilancia tecnica Euc7500.
Alla cena di Gala presso Villa Orsini in provincia di Avellino, ho ricevuto incarico dall'organizzatore, Pasquale Daponte, di consegnare loro il premio.
Non è la prima volta che mi capita questo onore di rappresentare la mia famiglia, la nostra azienda ed ogni volta che lo faccio penso a mio nonno, a mio padre, ai miei zii che hanno costruito tutto questo ma penso anche ai miei nipoti ed ai miei figli che spero un giorno proseguiranno, con migliori fortune delle attuali, il nostro lavoro, la nostra storia.



giovedì 15 settembre 2016

I diluvi estivi, le bombe d'acqua di fine estate

 Ora non piove più a Roma ma ci sono solo le bombe d'acqua. Ecco quella che si è scatenata improvvisamente oggi e che ha inondato il nostro cortile. La musica dell'acqua sulla tende, invece, ha sempre il suo fascino.

Secondo esordio della settimana: anche Matteo oggi varca la soglia della Prima Elementare

Matteo, il piccoletto, il nostro dolcissimo Matteo, da oggi in Prima Elementare. Eccolo! Dopo Mauro che è passato in prima media, anche la nostra famiglia ha finito la sua presenza nella scuola materna. La insegnante di Mauro, suor Giuliana, ricomincia con Matteo così potrà conoscere due Gibertini differenti.
Auguri piccoletto nostro, auguri figlio nostro, auguri Pappi: ora sì che comincia il bello!

mercoledì 14 settembre 2016

Mio nonno nascondeva nelle bilance una lampadina di scorta.....

Questa vecchissima bilancia analitica Gibertini opera perfettamente, da oltre 40
anni, presso un ufficio pubblico di Roma dove si effettuano analisi sulle bevande spiritose ed alcooliche. In questi anni avrà visto passare decine di migliaia di campioni da analizzare e decine di tecnici che le hanno messo le mani addosso usandola ma conservandola perfettamente.
Per funzionare col lettore ottico ha bisogno di una lampadina che veniva fornita con l'acquisto. Pochi sanno però, compreso il super tecnico che ho incontrato oggi, che mio nonno "nascondeva" all'interno della stessa bilancia una lampadina di scorta e quindi, quando mi ha "convocato" in sede per mostrarmi il problema è rimasto stupito, coi suoi colleghi, di avere a portata di mano anche la soluzione dello stesso.
Ho letteralmente "goduto" nel vedere il loro sguardo illuminarsi assieme alla lampadina ma prima nello scoprire "il nascondiglio" e poi nel constatare il ri-funzionamento perfetto del lettore ottico e quindi della bilancia.
"Per altri 40 anni siete a posto" gli ho detto scherzando e porto ancora il loro sorriso soddisfatto in giro con me.

lunedì 12 settembre 2016

Da oggi Mauro in Prima Media

Oggi ho accompagnato Mauro al suo primo giorno di Prima Media. E' andato, imperscrutabile nei suoi pensieri come sempre ma per strada fischiettava. Ha individuato i suoi ex compagnetti, ha aspettato un po' con loro e poi si è messo al primo banco con Esakelo, altro ex compagno che rimarrà con lui anche in questa avventura.
I professori e il preside ci hanno chiaramente detto che li portiamo bambini e li ritroveremo, da dicembre, ragazzi.
Vai Mauro.
E' un altro grande cambiamento, un altro grande inizio per te...e per noi

domenica 11 settembre 2016

Santuario della Mentorella anche in famiglia

Al Santuario della Mentorella sono già stato altre volte, in solitudine, a cercare pace, preghiera, silenzio.
Oggi ci siamo tornati col nostro gruppo Parrocchiale, famiglia di famiglie, ed è stato altrettanto bello poter donare loro la possibilità di incontrare questo "luogo" che non conoscevano.
Suggestivo il momento di preghiera e silenzio, tutti assieme, bimbi compresi, dentro la Grotta di San Benedetto.
La giornata è stata poi arricchita e abbellita dalla profondità e simpatia di Padre Adam, il parroco del Santuario della Mentorella.
Ti consiglio questo posto, amico, se stai cercando un luogo dove incontrare Dio e te stesso.

sabato 10 settembre 2016

La rana scappa dal dorso della tartaruga


 Vivono e giocano assieme la nostra rana e la nostra tartaruga. Oggi, in occasione delle pulizie settimanali, si sono dovute supportare a vicenda e la tartaruga ha dato un passaggio alla rana, manco fosse bla bla car. Guardatevi il video


venerdì 9 settembre 2016

Non esistono più errori di ortografia, è tutta colpa del T9 - ilcentuplo

Ho il maledetto vizio di correggere gli errori ortografici e grammaticali di chi scrive o un post su facebook o peggio ancora messaggi in whatsapp. Non sopporto leggere l’apostrofo dopo un maschile (spesso) o le “h” quando non ci vogliono. E’ una cattiva abitudine, la mia, lo so, che ogni tanto mi porta a guadagnarmi qualche vaffa.
Però non ci posso fare niente. Quando sono in buona poi correggo “fraternamente” in privato, se no mi diletto in pubblico.
Mi capita sempre più spesso con colleghi giornalisti, sindaci di paese che emettono comunicati con errore e la risposta sapete quale è sempre: è colpa del T9.
Disattivatelo questo imbranato del T9 allora e, come dico sempre quando faccio i corsi di giornalismo, tenetevi a portata di mano un dizionario dei sinonimi e contrari e ripassate un po’ di grammatica (anche con le applicazioni dedicate!)
Tutta colpa del T9? Sarà vero? Mah, qualche dubbio mi sorge. Vi do poi un altro suggerimento: prima di premere invio contate fino a dieci, almeno, rileggendo con attenzione tutto quello che avete scritto. Il mondo non è sempre in ansia perché attende le vostre sentenze: dieci secondi li possiamo aspettare.

martedì 6 settembre 2016

Mauro e Carino dormono in simbiosi così

Mauro e Carino hanno la stessa età: loro dormono in simbiosi così sul divanetto di casa nostra.
Buona notte.

domenica 4 settembre 2016

Santa Madre Teresa di Calcutta “Il più grande distruttore della Pace è l’aborto” - ilCentuplo

L’11 dicembre 1979, madre Teresa ricevette il premio Nobel per la pace, un riconoscimento per il suo servizio per e con i poveri, per il tempo speso con quelli che il mondo considerava “intoccabili”. Madre Teresa ha lavorato per la pace in molti modi essenziali: “Una caratteristica del suo lavoro è stato il rispetto dell’essere umano, per la sua dignità e il valore innato, il suo impegno per l’inviolabilità della dignità di ogni uomo”, si legge nella motivazione del premio.
A Oslo, ricevendo il prestigioso riconoscimento, la Santa però disse qualcosa di molto forte, che politicamente poteva suonare quasi ‘scorretto’, irripetibile: “Io sento che il più grande distruttore della pace oggi è l’aborto, perché è una guerra diretta, un’uccisione diretta, un omicidio commesso dalla madre stessa – disse la suora -. Oggi il più grande distruttore della pace è l’aborto. Tante persone sono molto preoccupate per i bambini in India, per i bambini in Africa, dove tanti ne muoiono di malnutrizione, di fame e così via, ma milioni muoiono deliberatamente per volere della madre. E questo… è il grande distruttore della pace oggi. Perché se una madre può uccidere il proprio bambino, cosa mi impedisce di uccidere te e a te di uccidere me? Nulla”. “Per favore non distruggete i bambini, li prenderemo noi”, aggiunse madre Teresa che con le sue suore accolse centinaia di migliaia d bambini e di madri.
Oggi Madre Teresa è Santa

Tornati a Roma

Le borse posano in cortile. Siamo tornati a casa, a Roma. Qui il terreno non trema anche se a noi a volte sembra di si.
La testa gira ma è solo una impressione.
Siamo a casa.
A Roma ci sono sicuramente altri pericoli ma non quelli del terremoto.
Ora siamo fermi.

sabato 3 settembre 2016

L'ultima scossa di terremoto qui, in Montagna. Domani, a Dio piacendo, partiamo.

L'ultima scossa l'abbiamo sentita qui, in montagna (tra Venarotta e Cerreto), mentre davanti a noi i nostri figli giocavano per terra a carte ed io e mia moglie, seduti sull'erba, cercavamo di goderci quella pace, quel silenzio, quella tranquillità.
Un attimo, pochi secondi (7 o 8) alle 12.28 di oggi sono diventati un forte tremolìo che da dietro ci è rientrato nelle viscere, nella vita.
Ci siamo guardati, io e Sara, con lo stupore di chi si ritrova scoperto, inseguito! Anche qui, ci siamo detti, anche in montagna non c'è scampo. Fino alle 12.28 di oggi la "montagna" mi era sempre sembrata eterna, immobile, impenetrabile, inamovibile. No, il terremoto è più forte. Il terremoto l'ha creata e la può anche distruggere!

giovedì 1 settembre 2016

Su che canale è la guerra?

“Vado a letto presto io” ci comunica  quella ragazza venuta da lontano “perché voglio svegliarmi per vedere la guerra”
“Hai ragione è vero che è stanotte – ribatte l’amica di studi – a che ora?”
“Mah ,hanno detto verso le due”
“E su che canale?”
“Penso sul cinque o sull’uno… secondo me su tutti”
Ascolto allibito questa conversazione delle due amiche che ho conosciuto questa sera in questa cena improvvisata posto convegno. Hanno circa la mia età, sfiorano leggiadre i 30 anni, alcune studiano ancora mentre altre già lavorano.
La prima sembra convinta: a letto presto rinunciando a Zelig Circus per poter essere sveglia per le due di mattina e non perdersi i primi spari: d’altra parte a qualcosa bisogna rinunciare.
Rientro a casa in tarda serata e già Emilio Fede ha iniziato una lunga diretta: non oso guardare gli altri canali per non vedermi il medesimo spettacolo orripilante di un giornalismo avvoltoio.
Buona notte.