mercoledì 31 agosto 2016

Vita e morte, sopravvissuti e terremotati,nel primo giorno di lavoro a Roma

Le zone colpite dal terremoto sono terre di romani.  Non solo Amatrice ma anche qui da noi nell'ascolano sul confine col Lazio, i nostri paesi sono pieni di romani che tornano dai nonni, romani che hanno la seconda casa, romani che sono in villeggiatura.
Quando abbiamo avuto contezza di tutto quello che era successo, con mia moglie ci siamo detti: chissà quanti morti di Roma.
E così è. 
Oggi presso questo mio cliente non c'era più la signora 50enne centralinista bionda. Ho chiesto al mio contatto, Angelo, e mi ha detto: se l'è inghiottita Amatrice assieme al marito.
Si chiamava Silvia Di Domenico, aveva insistito tantissimo con la proprietà per andare in ferie una settimana dopo e quindi poter essere ad Amatrice proprio quei giorni. 
Gaetano invece aveva il figlio ad Amatrice: erano in piazza, proprio sotto l'Hotel Roma, con gli amici e sono stati lì a mangiare e bere fino alle 2.30. Poi ha litigato con la fidanzata, sie ne sono andati tutti e lui è tornato a Roma ed è salvo. 
Vita e morte. 

martedì 30 agosto 2016

Ecco l'Audio della puntata di Radio Mater nella quale abbiamo parlato di post terremoto

Ieri sera a Radio Mater abbiamo parlato di aiuto al terremoto.
E' intervenuto aolo Cortelli Panini , Vice Presidente Settore Regionale Marche del Soccorso Alpino, Istruttore Nazionale Unità Cinofili, volontario) che ha portato, tra i primi gli aiuti ad Arquata del Tronto e Pescara del Tronto. 
Poi Don Umberto Puglia, parroco di Venarotta (Ascoli Piceno) che per 15 anni è stato parroco alla ormai scomparsa Pescara del Tronto: lui stesso è tornato sul luogo della tragedia e ci ha confidato di non aver neanche riconosciuto il punto preciso sul quale si ergeva la sua ex Parrocchia.
Antonella Diegoli, del Mpv italiano, che sta coordinando gli aiuti psiciologici, e non, alle mamme incinta colpite dal terremoto. Antonella Diegoli, di Finale Emilia, ci racconterà di questo progetto già attuato nell'altro tremendo terremoto che ha colpito, qualche anno fa, l'Emilia Romagna.
Infine dalle 21.45 avremo in diretta Costanza Miriano, sposa, mamma, giornalista ma soprattutto fervente e "fantasiosa" cattolica che ha lanciato la misericordiosa idea, assieme ad una sua amica, di pregare e prendere l'indulgenza plenaria per le vittime del terremoto uccise nella notte (che vadano in Paradiso)
Buon ascolto i ri ascolto

lunedì 29 agosto 2016

Dopo il terremoto....che vadano in Paradiso: questa sera dalle 21 a Radio Mater

Questa sera dalle 21 alle 22.30, nel mio consueto programma chiamato "Accogliamo la vita" a Radio Mater (www.radiomater.org - oppure cerca la frequenza della tua città) parleremo di "Accogliamo la vita nelle tendopoli e per le vittime del terremoto che vadano in Paradiso".
Per tutta la puntata vi sarà con me Antonella Diegoli, del Mpv italiano, che sta coordinando gli aiuti psiciologici, e non, alle mamme incinta colpite dal terremoto. Antonella Diegoli, di Finale Emilia, ci racconterà di questo progetto già attuato nell'altro tremendo terremoto che ha colpito, qualche anno fa, l'Emilia Romagna.
Si collegherà con noi uno dei responsabili del Soccorso Alpino della Regione Marche (per la precisione Paolo Cortelli Panini, tel. 0744303185, Vice Presidente Settore Regionale Marche del Soccorso Alpino, Istruttore Nazionale Unità Cinofili, volontario) che ha portato, tra i primi gli aiuti ad Arquata del Tronto e Pescara del Tronto. 
Interverrà per qualche minuto don Umberto Puglia, parroco di Venarotta (Ascoli Piceno) che per 15 anni è stato parroco alla ormai scomparsa Pescara del Tronto: lui stesso è tornato sul luogo della tragedia e ci ha confidato di non aver neanche riconosciuto il punto preciso sul quale si ergeva la sua ex Parrocchia.
Infine dalle 21.45 avremo in diretta Costanza Miriano, sposa, mamma, giornalista ma soprattutto fervente e "fantasiosa" cattolica che ha lanciato la misericordiosa idea, assieme ad una sua amica, di pregare e prendere l'indulgenza plenaria per le vittime del terremoto uccise nella notte (che vadano in Paradiso): la sostengo, aderisco e ben volentieri, nel mio piccolo, diffondo quindi ne parleremo per tutto il resto della trasmissione con Costanza.
Si potrà intervenire in diretta, con domande o testimonianze, sempre secondo i tradizionali canali ovvero: telefono per la diretta 031-646000 - cellulare per gli sms 3317914523 infine email diretta@radiomater.org.
Vi aspetto

Via Salaria ora via Crucis dolorosa

Questa mattina ho ripercorso la via Salaria da Ascoli Piceno (Mozzano) a Roma per rientrare al lavoro. I primi 48km, fino ad Amatrice, sono una vera e propria Via Crucis dolorosa, afflitta continuamente da case crollate, tendopoli, parcheggi dei mezzi di soccorso e indicazioni stradali riportanti, come un freddo necrologio, il nome di quei paesi.

venerdì 26 agosto 2016

Terremoto: perché non torniamo a Roma

In tanti, amici e parenti non marchigiani, mi chiedono perché non carico la famiglia in auto e torniamo a Roma invece di rimanere qui a Venarotta (Ascoli Piceno) a combattere contro la paura e a convivere con le continue scosse di terremoto (stanotte ne ho sentita una alla 1.50 ed un'altra molto forte alle 6.30).
Per noi questa cittadina non è terra di vacanza, luogo di villeggiatura. Qui abita la nostra famiglia, qui c'è nonna Alba (90 anni e tanti terremoti alle spalle), qui c'è Nonna Silvana, i cugini. Questa è la nostra seconda casa, dove torniamo almeno una volta al mese durante l'anno, se non di più, quindi, vi chiedo, si può scappare da casa propria?
Quando sono caduto in moto, tanti anni fa, per la prima volta, mi è stato insegnato a riprendere la moto e ripartire subito altrimenti non sarei più riuscito a farlo.
Scusate il paragone, ma qui è quasi lo stesso.
Mia moglie Sara, mia suocera Silvana, nonna Alba insegnano che bisogna conviverci con il terremoto, che le scosse di assestamento, più o meno forti, potranno andare avanti anche per mesi e che non bisogna avere paura.
Io ho avuto paura, tanta, alle 3.38 del 24 agosto e adesso ne ho ancora, sono un fascio di nervi ma come non mi arrendo a non prendere più la metro a Roma, o il Frecciarossa, o l'aereo per "evitare" gli attentati così combatto contro me stesso, aiutato da mia moglie, per imparare a convivere contro ogni scossa di assestamento, sentendola arrivare nelle vene, contando i secondi e pregando che passi presto, aspettando la prossima, quasi con ansia, quasi come per avere altre ore di "tregua" e poter dire anche questa è passata.
Non si scappa dalla propria vita e i nostri figli, purtroppo, che hanno dentro almeno metà sangue marchigiano, questo lo stanno imparando.
Poi che Dio ci protegga, che sant'Emidio ci protegga.


giovedì 25 agosto 2016

Imparare a convivere con le scosse di un terremoto che si comporta come un cecchino

Dalle 3.38 di questa mattina siamo svegli, i miei occhi a palla sono gonfi di lacrime che non posso far scendere per dare calma e coraggio ai nostri figli.
Abbiamo parlato loro del terremoto, dato le istruzioni per mettersi al riparo, fatto vedere i telegiornali ma soprattutto abbiamo vissuto assieme almeno 10/15 nitide altre scosse che si sono fatte sentire, prepotentemente, in quel di Venarotta (Ascoli Piceno) dove siamo per la fine delle vacanze.
Mia moglie Sara ha ricordi nitidi del terremoto che devastò Assisi e quindi ci sta insegnando a gestire questa nuova vita, questa convivenza con le scosse del terremoto.
Il terremoto è arrivato infido come una serpe, senza preavviso, con subito la botta forte che ha distrutto Amatrice, Accumuli, Artquata del Tronto (25 km da qui) e Pescara del Tronto.
Ma il terremoto è anche canaglia perchè come un tenace cecchino, ogni tanto spara un colpo, una scossa, per tenere la città sotto assedio, per tenere tutti noi all’erta, pronti a combattere con l’eventuale distruzione o con la devastazione della nostra mente.
Ora dobbiamo imparare a convivere con le scosse di terremoto. Aiutateci. Pregate per noi.
@giorjolly

mercoledì 24 agosto 2016

Ore 3.38 il Terremoto entra, in diretta, nella mia vita

Ho quasi 44 anni. E’ la prima volta che vivo in diretta il terremoto. Sono con la mia famiglia a Venarotta (Ascoli Piceno) e alle 3.38 di questa notte, senza preavviso, la casa di Nonno Ugo ha tremato, fortemente, per almeno 10 secondi. Matteo, il nostro piccolo di quasi 6 anni, era appena giunto nel nostro letto matrimoniale e mi sono ritrovato abbracciato a lui, in piedi. Mia moglie pure è saltata giù dal letto e siamo corsi in camera degli altri figli anche loro svegliati dal fortissimo e lunghissimo sussulto della terra. 10 secondi o non so perchè come dicono, e come ho vissuto, in quegli attimi il tempo è eterno e così poi lo è stato davvero per alcuni che anche questa notte sono morti.
Dalle 3.38 di questa notte non ho chiuso occhio contando ogni minima scossa (almeno 52), allegandoci un’Ave Maria e una preghiera a Sant’Emidio (protettore di Ascoli Piceno specializzato in terremoti), cercando notizie e preparandomi al peggio.
Qui il peggio non è avvenuto ma è accaduto un poco più in là, in quei paesini che da tredici anni lambiamo nel nostro andirivieni tra Roma e Venarotta per tornare dalle nonne: lì si contano i morti e amici, parenti, volontari stanno scavando con le mani per portare soccorso e arginare i danni postumi dell’inatteso e indesiderato terremoto.
Mia moglie Sara ha ritrovato presto la serenità perchè ha già vissuto altri terremoti e quindi sapeva che dopo la prima scossa ci possono essere piccoli o grandi assestamenti e che, forse, il peggio è passato.
Nonna Silvana ci ha fatto rimanere in casa perchè la casa di Nonno Ugo è sicura e se crolla questa vuol dire che tutto è crollato e quindi siamo nelle mani di Dio, stanotte più di sempre, e ha cominciato a pregare.
Io dalle 3.38 gironzolo per la casa senza meta ubriaco di paura con la consapevolezza di essere uno scampato (non un sopravvissuto) ma il pavimento trema continuamente sotto le mie gambe terrorizzate e sono come alla guida di una zattera in balìa di una tempesta.

martedì 16 agosto 2016

Don Michele, dopo due anni, saluta Venarotta e ci lascia un "miracolo" speciale

Don Michele, giovane sacerdote polacco, torna in Polonia per sempre, per seguire giovani sacerdoti della sua Diocesi: auguri e preghiere assicurate.
Abbiamo imparato a conoscere don Michele in questi due anni, quelle poche domeniche che venivamo a Venarotta e lo incontravamo alla messa delle 11 o in confessionale.
Semplice, di poche parole, ma sempre profonde e teologicamente ben meditate.
Mi hanno sempre colpito le sue omelie ben preparate: pochi concetti, chiari, immediati.
L'ultima meditazione è stata sul Rosario: "Pregatelo per placare le turbolenze del vostro cuore!".
Prima di partire ha chiesto Preghiere per lui, per la sua Missione. Poi ha distribuito questa immaginetta del Santo Giovanni Paolo II da pregare, ha specificato: "...solo per richieste speciali, grandi miracoli ma ben motivati".
Un tesoro così grande lo voglio condividere con tutti voi. A presto e grazie don Michele

lunedì 15 agosto 2016

Ferragosto in famiglia...vietnamita

La festa di Maria Assunta in cielo (ferragosto) l'abbiamo passata a tavola con la famiglia di amici vietnamiti ospiti a Venarotta per un mese a casa della nonna internazionale Silvana.
Il cibo ha un linguaggio universale.... ed è stata una Festa davvero grande!

sabato 13 agosto 2016

Piccolo parco, giochi internazionali

Piccolo parco grandi giochi. La nostra seconda parte della Estate 2016 è qui a Venarotta, terra di nonni. Quest'anno poi abbiamo amici specialissimi dal Vietnam e il piccolo parco diventa un grande luogo di giochi internazionali.

mercoledì 10 agosto 2016

Arrivederci Gozo

Pochi giorni ma intensi. Piccola isola ma intensa. Ci sentiamo Gozitani! Non maltesi, gozitani. Ben differente. Se uno deve fare una scelta di vita, giusto che la faccia in Gozo, secondo me, dove ancora la natura ha il sopravvento sulla modernità. Piccola isola ricca di attrazioni, non solo turistiche (ho provato a raccontarvene un po') e ricca di amicizia: un forte abbraccio Maria e una preghiera costante caro don Mario. E' davvero solo un arrivederci!

martedì 9 agosto 2016

Il saluto a Maria Attard e l'incontro col vescovo di Gozo don Mario Grech

Fam Gibertini col Vescovo Mario Grech
Fam. Gibertini con Maria Attard
Eccoli gli amici. Maria Attard, direttrice della Associazione Dar Guzeppa De Bono, e il vescovo di Gozo Mons. Mario Grech.
14 anni dopo ci siamo finalmente rivisti e tantissime cose sono cambiate.
Per me il piacere è stato doppio sia perchè ho potuto incontrarli ancora ma soprattutto perchè ho presentato loro mia moglie Sara e i nostri figli Mauro, Massimo e Matteo.
Carissima Maria, carissimo don Mario, rimaniamo in contatto con mezzo di comunicazione più efficace di tutti: la Preghiera!

lunedì 8 agosto 2016

Poesia I Fiumi - Ungaretti

I FIUMI
Cotici il 16 agosto 1916

Mi tengo a quest’albero mutilato
Abbandonato in questa dolina
Che ha il languore
Di un circo
Prima o dopo lo spettacolo
E guardo
Il passaggio quieto
Delle nuvole sulla luna
Stamani mi sono disteso
In un’urna d’acqua
E come una reliquia
Ho riposato
L’Isonzo scorrendo
Mi levigava
Come un suo sasso
Ho tirato su
Le mie quattro ossa
E me ne sono andato
Come un acrobata
Sull’acqua
Mi sono accoccolato
Vicino ai miei panni
Sudici di guerra
E come un beduino
Mi sono chinato a ricevere
Il sole
Questo è l’Isonzo
E qui meglio
Mi sono riconosciuto
Una docile fibra
Dell’universo

domenica 7 agosto 2016

Docile fibra dell'Universo

"...ed in questa urna d'acqua mi sono riconosciuto docile fibra dell'Universo" (presso Xwejni Bay - Marsalforn - Isola di Gozo - Malta).


Il vocione del mare....

Quest'oggi, e questa notte, a Marsalforn (Isola di Gozo - Malta) c'è stato vento forte e mare in tempesta. Bellissimo. Con mio figlio Mauro abbiamo percorso tutta la Promenade, anche in piena notte, per ascoltare al buio il vocione del mare infrangersi contro quello del vento. Un richiamo fortissimo, per noi che siamo gente di mare....
Godetevi queste foto e questi video

sabato 6 agosto 2016

Oggi la prima immersione dei mie figli

Oggi con Mauro e Massimo abbiamo provato anche una piccola immersione. Per loro è stata la prima volta, per me la prima volta...dopo tanto tempo. Nella mia vita, quando ero giovane, ho anche preso il brevetto di sub ma poi, per varie circostanze, non ho più praticato questo bellissimo sport. Oggi quindi sono riuscito a convincere, con enorme piacere, i miei figli più grandi a fare questa prova e, grazie alla bravissima istruttrice Giuliana di Atlantis Diving, siamo stati a Merhna Mgarr Ix.Xini a fare una immersione di prova.
Giuliana ha tenuto una bella lezione introduttiva e poi ci siamo messi muta e bombole siamo stati, per oltre una ventina di minuti, sott'acqua, sempre nella curva di sicurezza.
Anche per me è stato molto emozionante poter condividere con i miei figli questa esperienza nella speranza che mi ricordino presente .... per la loro prima volta!
Certo, la mia prima volta in assoluto con le bombole fu presso la piscina Cozzi di Milano, loro potranno dire di aver fatto la prima immersione sull'isola di Gozo: una bella differenza!

giovedì 4 agosto 2016

Il nonno di Maria ha cominciato a scavare per cercare un pozzo e ha trovato una grotta (Ninu’s Cave)

Maria, la nostra amica gozitana (Gozo – Malta), ci accompagna a casa sua dove ci attende una sorpresa. Il termine sorpresa tiene vigili non solo i nostri figli, pure noi grandi. Questa piccola isola (Gozo) si sta rivelando sempre più grande nelle attrazioni turistiche, nelle ricchezze storiche, nelle bellezze marine e quindi siamo siamo pronti per stupirci ancora.
Maria ci precede, apre la porta di casa, ci fa entrare e si ferma davanti ad una porta a vetri oltre la quale intravediamo solo una scala che scende ripidamente.

mercoledì 3 agosto 2016

In 5 metri 5 mila anni di Storia, la nostra Storia: Ggantija

Ti trovi davanti ai due templi di Ggantija, che si ergono sopra la vallata di Xaghra, e un po' rimani davvero impressionato. Non tanto per l'imponenza (5 metri di altezza, per noi che viviamo a Roma, sono poco) ma per la storia racchiusa in quelle pietre: 5 mila anni. Volare con la mente ai quei tempi, quando tutto attorno era terra e l'isola di Gozo faceva parte del ponte che collegava l'Africa alla Sicilia, è molto difficile. Però questo parco storico, ben organizzato e con spiegazioni multimediali di ottima fattura, merita almeno una ora di sosta davanti a quella che in fondo è la Storia di tutti noi!

martedì 2 agosto 2016

Azure window: uno dei posti più belli al mondo

A un certo punto ho preso i miei figli, ci siamo abbracciati per un lungo minuto in mezzo a quell'acqua cristallina, abbiamo guardato la montagna davanti a noi e la grotta e poi la finestra azzurra e gli ho detto: "Ragazzi, ve lo posso dire. Ricordatevelo, questo è uno dei posti più belli al mondo che io abbia mai visto". Dopo Roma, Venezia, Matera, aggiungo Azure Window.