lunedì 22 luglio 2013

Una piccola riflessione sul terremoto nelle Marche

L'altra notte abbiamo sentito la scossa di terremoto anche a Venarotta, in provincia di Ascoli Piceno, paese di origine di mia moglie Sara ed ancora residenza di nonne e cognati. Alle 3.34 (od un paio di minuti prima) abbiamo sentito un rumore "come se partisse la centrifuga della lavatrice" ha detto mia moglie, e miglior spiegazione non posso trovare.
Tre forse quattro secondi e poi basta, poi silenzio. Nessun rumore di case che crollano, niente grida, niente sirene. "Anche questa è passata" abbiamo pensato e siamo qui ancora in piedi (sdraiati). Certo, riprendere sonno non è stato facile, lo confesso. Mi sono collegato a twitter per avere qualche informazione in più sul terremoto ed ho cominciato a leggere lo "tsunami" di messaggi di tutti quelli che lo avevano sentito e quindi ho assecondato l'onda informativa.
Abbiamo bevuto un goccio d'acqua e sentito anche qualche cognato andare in bagno. 
Ho pensato subito a quello che dice sempre nonna Alba: "Nonno Ugo diceva sempre. Se dovesse arrivare un terremoto rimanete chiusi in casa. E' il luogo più sicuro. L'ho costruita io questa casa e so con che materiale l'ho costruita".
Siamo rimasti in casa...ed i nostri figli hanno continuato a dormire.

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