sabato 9 aprile 2011

Mia intervista a Micalizzi di Connecting People su gestione tendopoli Manduria ed altro

Pubblicata su Figli&famiglia
Raggiungiamo Orazio Micalizzi a Roma di ritorno da Manduria dopo aver gestito, assieme al suo consorzio Connecting People, di cui è vice presidente, le prime concitatissime fasi della gestione della Tendopoli di Manduria. Finalmente ci può parlare con tranquillità perché la situazione volge alla normalizzazione ma negli occhi e nelle parole riscontriamo ancora le difficoltà dei primi momenti.
Micalizzi allora, ci dica, che ne pensa della soluzione delle Tendopoli?
Posso esprimere una generale soddisfazione per la ragionevolezza che stanno raggiungendo gli eventi ora che è stata superata la prima fase di emergenza improvvisa con le inevitabili difficoltà. Voglio anzitutto ribadire la nostra idea di accoglienza che è quella di una redistribuzione dei migranti diffusa sul territorio ed a tal proposito il nostro Consorzio riconferma la disponibilità, attuale ed immediata di circa 1000 (mille) posti in varie strutture, di nostra gestione, lungo la penisola. Noi consideriamo la soluzione delle Tendopoli come una risposta iniziale ma intermedia per queimigranti, in special modo tunisini, che hanno bisogno di pochi mesi per sistemarsi, trovare un lavoro o ricongiungersi con i propri familiari in Italia od all’estero. Riteniamo che parte deimigranti proveniente dalla Tunisia possano proseguire il loro percorso migratorio nel nostro Paese, o in Europa, ricongiungendosi alle proprie reti senza richiedere risorse per l’assistenza ma anzi contribuendo alla produzione di ricchezza nelle nostre comunità.
Tra i tanti migranti vi sono anche disabili, portatori di handicap, ragazze madri: che cosa si sta facendo per loro?
Questo è un altro serio problema che va affrontato in modo totalmente diverso. Perché per le persone cosiddette vulnerabili, cioè minori non accompagnati, ragazze madri, disabili, mutilati, portatori di handicap e via dicendo vanno predisposti speciali e personalizzati percorsi di accoglienza, educazione ed integrazione. Confermiamo da subito la nostra disponibilità ad accogliere nelle nostre strutture questa fascia di migranti perché siamo già abituati ad avere questi ospiti particolari .
Il Governo dovrebbe approvare a giorni i Permessi temporanei per motivi umanitari: quale è la vostra posizione in proposito?
Nell’accogliere con soddisfazione la proposta del decreto dei Permessi temporanei per motivi umanitari auspichiamo che questa misura venga accompagnata da politiche per l’integrazione che non facciano solo spostare il problema in avanti nel tempo. Con l’approvazione definitiva dei Permessi temporanei siamo certi che tutte le situazioni si normalizzeranno
Che cosa è successo veramente a Manduria e quale è la situazione reale ora?
Ribadendo la premessa generale sull’utilizzo delle Tendopoli, vogliamo confermare che la situazione a Manduria è serena e si avvia alla normalità. I media italiani si sono concentrati, nei primi giorni di apertura del campo, sulle fughe dei migranti enfatizzandone anche l’impatto sull’opinione pubblica senza approfondire le cause di queste iniziali evasioni. Una gestione approssimativa della logistica fatta nei giorni prima dell’apertura di Manduria ha esasperato gli animi e generato le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Una volta assistiti e rifocillato, ed ottenute rassicurazioni sul loro immediato futuro, il campo è tornato immediatamente alla normalità e la maggioranza delle persone fuori uscite ha poi scelto di ritornare.
Chi sono gli ospiti di Manduria?
La Tendopoli è popolati da giovani che sono in cerca del loro futuro, di un ricongiungimento familiare in Italia od in Europa, di una sistemazione lavorativa in piena regola. A Manduria oggi ci sono circa 1500 ospiti e già stiamo assistendo a storie bellissime di vita vera che ci rappacificano col mondo intero e che è giusto raccontare per portare serenità in questa situazione di confusione e di terrorismo psicologico. Fuori dai cancelli di Manduria vi sono persone tunisine che aspettano, pazientemente e da giorni, di poter riabbracciare il proprio fratello ospite del campo e che è in attesa dei controlli necessari per ottenere il permesso di soggiorno temporaneo: insieme torneranno a Ragusa e ricominceranno una nuova vita. L’altro giorno abbiamo conosciuto Saber, ex dipendente di un grosso tour operator, licenziato a causa della prevista futura mancanza di turismo, che è in transito per Milano per ricongiungersi al fratello. Anche questo va raccontato oggi come da anni facciamo in ogni altro centro che abbiamo in gestione. Al di là delle polemiche e delle emergenze Connecting People è sempre disponibile ad agire in tutte le situazioni e luoghi in cui sia possibile servire uomini e donne in difficoltà.
Giorgio Gibertini

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