martedì 29 aprile 2008

giovedì 24 aprile 2008

ALEMANNO AL CAV DI ROMA


Carissimi amici,

con questa mail vi voglio confermare l'impegno concreto di Gianni Alemanno ad aiutare la vita nascente attraverso l'opera del nostro Centro di Aiuto alla Vita di Roma (Via Quasimodo 113B - zona Eur) di cui sono membro effettivo e volontario.

 

Domani, venerdi 25 aprile ore 12, il candidato sindaco Gianni Alemanno incontrerà operatrici, operatori, volontari ed amici del Cav (centro di aiuto alla vita) per vedere da vicino come operiamo per aiutare la vita a nascere, nonostante la Legge 194.

 

I dati relativi al nostro CAV sono :

dall’inizio della nostra attività ovvero da luglio 1999 al 31/12/2007:

Donne gestanti assistite  : 287 di cui  132 italiane e 155 straniere provenienti soprattutto dalla Romania

Donne contatte che hanno abortito :31

Donne non gestanti che si sono rivolte a noi per assistenza varia, soprattutto abitini, carrozzine, alimenti prima infanzia, pannolini ecc : 39

Fasce d’età  più insistenti  25/29- 30/34 – 20/24 non mancano i casi delle quattordicenni 

Bimbi  nati 185

 

Tutto questo con Alemanno Sindaco avrà maggiore slancio.Ti aspetto a domani, per conoscerci meglio.


martedì 22 aprile 2008

CON ALEMANNO ROMA CAMBIA


Sono mesi che inseguo Rutelli per capire cosa pensa di Roma Città per la vita. Attraverso la crisi del governo Prodi, e la sua candidatura a primo cittadino di Roma, non sono riuscito a strappargli un commento e men che meno un appuntamento confronto sul tema con l'altro candidato, Alemanno, che invece, da parte sua, mi ha sempre dato ampia disponibilità di data.
Il 7 marzo scorso, in apertura della mia campagna elettorale come capolista Lazio per Aborto? No Grazie, abbiamo proprio organizzato un convegno, presso una Parrocchia di Selva Candida a Roma, dal titolo "Roma, una città per la vita", al quale hanno partecipato Giuliano Ferrara, Gianni Alemanno e la sedia vuota col cavaliere con scritto Francesco Rutelli: non pervenuto.

L'apparentamento ultimo di Rutelli con Grillini e soci ed il fatto di avere nella sua compagine anche i Radicali mi fanno capire molte cose però avrei desiderato sentire dalla viva voce del candidato sindaco che cosa pensa di fare per arginare i circa 13 mila aborti che ogni anno si consumano nella Capitale d'Italia.

Dall'altro lato Gianni Alemanno ha accettato sempre il confronto sul tema, è stato appassionato lettore e presentatore di un mio libro sul tema, ha spronato i suoi consiglieri municpali ad aprire sportelli di aiuto alla vita (è giusto ricordare come a Roma solo il XX Municipio, che prima era l'unico governato dal centro destra, grazie al consigliere municipale Marco Petrelli ci ha dato in gestione gratuita uno sportello per la vita presso gli stabili del Municipio stesso), ci ha promesso che come Sindaco combatterà l'aborto aiutandoci ad aprire Centri di aiuto alla vita in ogni Municipio di Roma per permettere concretamente alle madri di scegliere anche per la vita, e scusate se è poco.

E' per questo motivo che sono sceso e scendo ancor di più in campo a fianco di Gianni Alemanno invitando i 8591 elettori romani che hanno dato fiducia a Roma alla Lista Aborto? No grazie, e per i quali sento la responsabilità, a votare Gianni Alemanno perchè sicuramente tradurrà le istanze della nostra Lista nazionale in azioni concrete nella Capitale.

Ricordo che a Roma esiste un solo Centro di Aiuto alla Vita, di cui sono volontario e che, con pochi mezzi ed una sede provvisoria, grazie all'instancabile lavoro di tenaci mamme volontarie in questi otto anni ha aiutato a nascere 185 bambini con le loro mamme.

Non si possono paragonare tredicimila aborti l'anno con 185 bimbi aiutati a nascere in otto anni perchè sulla bilancia della vita e della morte una vita salvata vale molto di più delle statistiche, però questi semplici dati ci fanno capire come dobbiamo dare a questi cittadini romani, non ancora nati, la possibilità di venire al mondo nella città più bella al mondo

lunedì 21 aprile 2008

ADDIO GIULIANO GENNAIO: LIBERALE - AMICO

Carissimi,
apprendo della morte di Giuliano. Solo settimana scorsa ci eravamo sentiti, non potendo partecipare al suo spettacolo su Cechov perchè fuori Roma, e dati appuntamento per oggi a Roma. Sono del Movimento per la vita italiano ma ho sempre trovato in Giuliano la disponibilità a farmi esprimere le mie opinioni su argomenti che magari non condivideva del tutto. Un grande liberale che spesso mi ha fatto parlare a Decidere.radio, a Nessuno Tv, su Liberal Cafè. Mi ha dato tanti consigli su come gestire un ufficio stampa. Mi aiutava a scrivere meglio i comunicati correggendomeli professionalmente ed amichevolmente. Perchè te ne sei andato? Che cosa mi dovevi dire? Ti voglio bene Giuliano. Accipicchia sta morte... valla a capire!

Giorgio

ADDIO GIUGEN




In ricordo di Giugen... è "Subito sera"






Giugen, il nostro Giugen, non c'è più. Se n'è andato come se ne vanno le persone a cui vuoi più bene, lasciando un vuoto che non si può spiegare, capire, colmare.
Per noi di DoveComeQuando il miglior modo per farlo restare tra noi è portare avanti il lavoro a cui lui, con la passione e l'intensità che sapeva mettere in tutto ciò che faceva, stava partecipando da protagonista.
Per questo, martedì 22 aprile andremo in scena con "Subito sera", ancora più motivati a dare il meglio che possiamo.
Per noi, per il nostro pubblico, ma soprattutto per Giugen.
Ciao Giu'!

Subito sera - In ricordo di Giuliano Gennaio
Nell'ambito della manifestazione "TeatroNeiLocali" (selezioni per la partecipazione al MArteLive), DCQ presenta un'opera prima scritta e diretta da Sergio Montanino: "Subito sera". Una fulminea riflessione, dai toni grotteschi, sulla vita nella nostra società.

22 aprile 2008, ore 21.30
TeatroNeiLocali - Selezioni del MArteLive
Mads
Via dei Sabelli, 2 (San Lorenzo) - Roma

Ingresso con biglietto al costo di 4 euro

mercoledì 16 aprile 2008

GRAZIE E RESTIAMO IN CONTATTO

A voi tutti dico grazie e dico che darò un seguito a tutto questo


I risultati ottenuti


Roma: voti 8591


Provincia di Roma: voti 2734


Lazio 2: voti 2703


Tutti per la vita - restiamo insieme per la vita


domenica 13 aprile 2008

PRIMO RISULTATO

Abbiamo combattuto la buona battaglia

e conservata intatta la fede.

Così sia.

 

San Paolo

venerdì 11 aprile 2008

SALUTO FINALE



DICHIARAZIONE FINALE DI GIORGIO GIBERTINI CAPOLISTA LAZIO PER ABORTO? NO GRAZIE


I cinque milioni di bambini italiani, nostri concittadini, abortiti dalla Legge 194 sono in attesa, come noi, di questo esito della tornata elettorale 2008 e molti di loro oggi avrebbero voluto votare.

Dalla finestra del cielo si sporgeranno e guarderanno giù i milioni di italiani che tra domenica e lunedì si recheranno a votare, dopo aver guardato nel loro cuore.

Ogni persona che andrà a votare alla Camera dei Deputati sarà cercata dal nostro simbolo, dal forte richiamo emozionale che suscita, dalla grande carica di giustizia che sprigiona.

C'è chi su quel simbolo ci schiaccerà un uovo, chi volterà ancora una volta la faccia, chi, dopo aver atteso tutta una vita, ci traccerà una croce sopra tornando con la mente al suo aborto passato od a quella volta in cui ha fatto di tutto per salvare quel bambino ma non c'è riuscito.

Poi vi saranno i giovani che sono stufi come noi di questa deriva relativista dell'aborto facile e senza motivo; ci saranno le volontarie che dietro quel simbolo vedranno i volti della madri e dei figli aiutati a nascere e se li ricorderanno sempre e solo sorridenti.

E ci sarai tu, con la tua storia e vita che non conosco, ma che da domenica può avere una svolta.

I conti pareggeranno. Saranno cinque milioni di voti per abbracciare i cinque milioni di aborti.

Comunque andrà è stato un altro mese di testimonianza, abbiamo combattuto la buona battaglia, non abbiamo perso la fede ed abbiamo portato amore e buon umore.

giovedì 10 aprile 2008

PAROLA DI MONS. LUIGI NEGRI



PER IL VESCOVO DI SAN MARINO-MONTEFELTRO E' UNA BATTAGLIA LAICA DI LIBERTA'
  
Carissimo Ferrara,
 ti giungano i sentimenti di profonda e affezionata solida¬rietà per l'ignobile atto di barbarie di cui sei stato oggetto nel silenzio connivente di troppa società che faccio fatica a chiamare civile.


La mia, proprio perché è una grande formazione cristiana, che debbo come sai a Mons. Giussani. è anche una grande formazione laica. Per me è stato un sempre naturale lavorare e soffrire per  la libertà, non solo mia ma di tutti. Eravamo ancora in ginnasio e abbiamo fatto  grandi scioperi studenteschi contro la brutale repressione sovietica in Ungheria. E poi non abbiamo più perduto neppure un colpo.

Certo la nostra generazione aveva accanto a sé dei grandi padri della chiesa che ci hanno sempre sostenuto e seguito in questa lotta per la libertà. Noi abbiamo imparato da Montini a Milano, da Fossati a Torino, da Della Costa a Firenze, da Roncalli a Venezia, da Lercaro a Bologna, da Siri a Genova, da Ruffini a Palermo, e soprattutto dal grande Pio XII, che nei pochi e terribili giorni della rivoluzione d'Ungheria seppe scrivere due lettere encicliche e fare due interventi radiofonici.

Poi abbiamo combattuto per la libertà nelle scuole e nelle università. Tante volte a me e ai miei ragazzi è successo quello che è successo a te a Bologna ieri.

Tante volte ho cominciato la giornata andando a visitare negli ospedali gli studenti cattolici, colpevoli di voler soltanto essere integralmente cattolici nell'ambiente.

Caro Ferrara, laici e cattolici ormai sono i capisaldi su cui si può costruire una civiltà meno disumana.

Io non sono politico raffinato e soprattutto sono vescovo, perciò non posso dirti se la tua lista abbia o no  una convenienza politica, ma sono lieto  di dirti che la tua è una limpida testimonianza ideale, e ti posso assicurare che non gli intellettualoidi delle grandi città ma il sano popolo cattolico riconosce la tua grandezza umana e perciò, lasciamelo dire, almeno implicitamente cristiana.

Che tristezza quando penso che in questi decenni abbiamo mandato in giro per il mondo, dico noi pastori, dei cristiani incolori, inodori e insapori, pronti a dire subito che innanzitutto sono d'accordo con tutti gli altri perché dicono di essere "trasversali".

Avrei tante altre cose da dirti ma ci vedremo presto. Non fare nulla per affrettare il tuo funerale, perché sai che un vescovo cattolico non può officiare funerali civili.



  + Luigi Negri
Vescovo di San Marino e Montefeltro


 

mercoledì 9 aprile 2008

ER SOGNO BELLO

Trilussa: Er sogno bello


TRILUSSA 

 Er sogno bello- Macchè! – je disse subbito er dottore -
Qui nun se tratta mica d’anemia!
E’ gravidanza, signorina mia:
soliti incertarelli de l’amore! -Pe’ Mariettina fu ‘na stretta ar core:
- So’ rovinata! Vergine Maria!
Madonna santa, fate che nun sia!
Nun potrei sopportà ‘sto disonore! -

Ma appena vidde ch’era proprio vero
corse da Nino. – Nun è gnente! – dice -
Se leveremo subbito er pensiero.

Ce vo’ la puncicata. Domattina
te porto da ‘na certa levatrice
che già l’ha fatto a un’antra signorina. -

II

La sera Mariettina agnede a letto
coll’occhi gonfi e con un gnocco in gola,
e s’anniscose sott’a le lenzola
pe’ piagne zitta, senza da’ sospetto.

Poi pijò sonno e s’insognò un pupetto
che je diceva: “Se te lascio sola,
povera mamma mia, chi te consola
quanno t’invecchierai senza un affetto?”

E, sempre in sogno, je pareva come
se er fijo suo crescesse a l’improviso
e la baciava e la chiamava a nome…

Allora aperse l’occhi adacio adacio
e s’intese una bocca, accanto ar viso,
che la baciava co’ lo stesso bacio.

III

Era la madre. – Mamma, mamma bella! -
E se la strense ar petto. – Amore santo!
Che t’insognavi che parlavi tanto
e facevi la bocca risarella?

Però ciai l’occhi come avessi pianto…
Dimme? che t’è successo? – E pe’ vedella
più mejo in faccia, aprì la finestrella
e fece l’atto de tornaje accanto.

S’intese un fischio. – Mamma! questo è lui
che sta aspettanno sotto l’arberata…
Dije che vada pe’ li fatti sui.-

Anzi faje capì che se l’onore
se pò sarvà con una puncicata
preferisco de dajela ner core. 

lunedì 7 aprile 2008

FESTA PER LA VITA MARTEDI 8 APRILE

 

FESTA DI CHIUSURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DI

 

GIORGIO GIBERTINI

(Aborto? No Grazie)

 

MARTEDI 8 APRILE

 

Ore 19 concerto testimonianza di GATTO PANCERI

 

ore 20 Convegno: "Roma città per la vita" a cui intervengono Yuri Trombetti, Tonino Cantelmi e Alessandra Borghese

 

Rinfresco per tutti

 

Ore 21 Spettacolo teatrale Musical "In scena la vita" di Antimo e Cinzia Verrengia

 

Grand Hotel Ritz, via Chelini 41, Roma.

 

 

Ingresso libero, gradita prenotazione

romacittaperlavita@gmail.com

Segreteria organizzativa Giorgia 3314634451

sabato 5 aprile 2008

DOMENICA 6 APRILE GIORGIO GIBERTINI A BRESCIA

 

domenica 6 aprile GIORGIO GIBERTINI A BRESCIA per

Associazione culturale “12 Marzo” organizza la conferenza “La Vita è amore e bellezza. Difendiamo la vita”, relatori Giuliano Ferrara, Luca Volonté, Giacomo Samek Lodovici, modera Elisabetta Pittino. Partecipa Stefano Conter, cantautore.

- Ore 18 - Villa Fenaroli Palace Hotel - Sala Scalabrini
Via Giuseppe Mazzini, 14 – Rezzato (BS)

venerdì 4 aprile 2008

A PROPOSITO DI UOVA

Meglio ricevere disumanamente inumane uova frantumate

che disumanamente frantumare umanissime uova fecondate.

 

Massimo Losito

METTICI UNA CROCE SOPRA

Aborto? No Grazie.

Se ti piace votaci, se non ti piace mettici una croce sopra

 

Lorenzo Schoepflin

giovedì 3 aprile 2008

AGGRESSIONE A FERRARA IN BOLOGNA



"Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei Cieli"



 
"Scelgo io" era scritto sui cartelli dei teppisti che ieri hanno cercato di impedire al nostro Giuliano Ferrara di parlare a Bologna.

 

"Scelgo io" è il grido silenzioso, censurato, ammutolito di un miliardo di bambini abortiti da questa ignoranza e che avrebbero voluto scegliere per la vita.

 

Chiediamo a loro, a questi bambini, che cosa vorrebbero: nascere o morire chirurgicamente o farmacologicamente?

 

"Scelgo io", cartello che quella ignara ragazza teneva in mano, con tutt'altro intento è lo slogan delle milioni di persone che voteranno la nostra lista senza farsi intimorire dagli insulti e dalle aggressioni fisiche o dalla rinuncia al coraggio.

 

In questa giornata ancor di più andremo avanti consci del fatto che Qualcuno già ci ha detto:

 

"Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei Cieli"

mercoledì 2 aprile 2008

CE LA FAREMO: SONO SICURO



Caro Direttore,

sembra lontana anni luce quella Domenica di Febbraio che ci hai convocato, me e il medaglione ottocentesto Lorenzo, per cominciare questa avventura con tanto di libretto ufficiale della Camera dei Deputati da sfogliare, leggere, sottolineare, memorizzare.

Ci si dava ancora del Lei, nonostante fossimo tre uomini.

Poi giorno dopo giorno, improperio dopo improperio, siamo cresciuti assieme alla Lista Pazza e con Lorenzo si è spesso pensato di scrivere un libro "Fate l'amore non la lista".

Abbiamo frequentato più i Notai, in quei giorni, delle nostre mogli. Qualche compagno di viaggio si aggiungeva man mano (Eraldo dalla Liguria) altri si perdevano per sottostare a diktat superiori.

Poi Piazza Farnese, quasi più noi sul Palco della gente accorsa in Piazza come a voler significare che in questa avventura si è tutti protagonisti.

Poi il Liberi tutti: ognuno si è arrangiato come poteva con le fotocopie e rompendo il salvadanaio accuratamente riempito nel tempo per chissà quale altro progetto ma poi è arrivato il Progetto, questo, con la P maiuscola.

Sono iniziati i primi incontri. Teatri pieni e teatri vuoti. Sale stracolmente e 36 persone a Ferentino.

Censura dai media.Censura dagli amici, censura autocensurante da qualche pro life, tasse, riforme voti utili come se, quello che verrà, sarà il governo più importante di tutti i tempi.

Mi domando: ma quello di due anni fa è stato un voto utile visto che dopo 18 mesi è stato preso e buttato via? Anche allora sembrava decisivo per le sorti di questo paese, no? Allora questa volta, visto che in Italia non si sa mai come andrà a finire, l'unico voto utile è o non è quello sulla vita?

Tra gli amici vedo tanti piccoli Andreotti che crescono, che hanno dimenticato il coraggio di Re Baldovino, che sono pro life da una vita ma "non vogliono disperdere il voto".

Quanto si mangeranno le mani per tutti i prossimi anni quando riguarderanno, col senno di poi e con gli occhiali della ragione, e non dell'invidia, questo passato 2008, l'anno dei trenta anni della Legge 194 in cui miglior coincidenza delle elezioni con una Lista pro life Aborto? No Grazie... solo il Grande Regista da lassù poteva organizzarlo.

Perchè credo che ce la faremo?

Per due motivi: il primo è che sento lo stesso clima del Referendum sulla Legge 40 ovvero censure ed attacchi ma il popolo silenzioso che ragiona con la sua testa e non con gli interessi di bottega (ho distribuito, porta a porta, agli angoli delle strade di Roma, già 60 mila cartoline, una mano dopo l'altra, mai un cenno di protesta... arriverò a cento mila); il secondo è che, per quel poco che ti conosco, caro Direttore, sento che per settimana prossima hai in serbo il colpo ad effetto che ci farà, dal 15 aprile in poi ancora di più guardare a tutti con amore e buon umore.


Giorgio Gibertini


martedì 1 aprile 2008

A TRE ANNI DALLA MORTE DI GIOVANNI PAOLO II TRE BANI SULLA VITA


Giovanni Paolo II il Papa della Vita

 

"Quando un parlamento autorizza l'interruzione della gravidanza, consentendo la soppressione del nascituro , commette un grave sopruso nei confronti di un essere umano innocente e privo, oltre tutto, di qualsiasi capacità di autodifesa. I parlamenti che approvano e promulgano simili leggi devono essere consapevoli di spingersi oltre le proprie competenze e di porsi in palese conflitto con la Legge di Dio e con la legge di natura"

Giovanni Paolo II, "Memoria e identità"


59. A decidere della morte del bambino non ancora nato, accanto alla madre, ci sono spesso altre persone. Anzitutto, può essere colpevole il padre del bambino, non solo quando espressamente spinge la donna all'aborto, ma anche quando indirettamente favorisce tale sua decisione perché la lascia sola di fronte ai problemi della gravidanza: in tal modo la famiglia viene mortalmente ferita e profanata nella sua natura di comunità di amore e nella sua vocazione ad essere «santuario della vita». Né vanno taciute le sollecitazioni che a volte provengono dal più ampio contesto familiare e dagli amici. Non di rado la donna è sottoposta a pressioni talmente forti da sentirsi psicologicamente costretta a cedere all'aborto: non v'è dubbio che in questo caso la responsabilità morale grava particolarmente su quelli che direttamente o indirettamente l'hanno forzata ad abortire.


Responsabili sono pure i medici e il personale sanitario, quando mettono a servizio della morte la competenza acquisita per promuovere la vita.

Ma la responsabilità coinvolge anche i legislatori, che hanno promosso e approvato leggi abortive e, nella misura in cui la cosa dipende da loro, gli amministratori delle strutture sanitarie utilizzate per praticare gli aborti. Una responsabilità generale non meno grave riguarda sia quanti hanno favorito il diffondersi di una mentalità di permissivismo sessuale e disistima della maternità, sia coloro che avrebbero dovuto assicurare — e non l'hanno fatto — valide politiche familiari e sociali a sostegno delle famiglie, specialmente di quelle numerose o con particolari difficoltà economiche ed educative.

Non si può infine sottovalutare la rete di complicità che si allarga fino a comprendere istituzioni internazionali, fondazioni e associazioni che si battono sistematicamente per la legalizzazione e la diffusione dell'aborto nel mondo.

In tal senso l'aborto va oltre la responsabilità delle singole persone e il danno loro arrecato, assumendo una dimensione fortemente sociale: è una ferita gravissima inferta alla società e alla sua cultura da quanti dovrebbero esserne i costruttori e i difensori.


Come ho scritto nella mia Lettera alle Famiglie, «ci troviamo di fronte ad un'enorme minaccia contro la vita, non solo di singoli individui, ma anche dell'intera civiltà».

Ci troviamo di fronte a quella che può definirsi una «struttura di peccato» contro la vita umana non ancora nata.


(Giovanni Paolo II, Enciclica "Evangelium Vitae", n. 59).

"(...)Ciò facendo, voi avete dimostrato la vostra solidarietà all’invito dei vostri Vescovi, i quali, durante la Quaresima, hanno attirato l’attenzione di tutta la società sulla grande minaccia che incombe su questo valore fondamentale che è la vita umana e in particolare la vita dei nascituri. È compito della Chiesa riaffermare che l’aborto procurato è morte, è l’uccisione di una creatura innocente. Di conseguenza, la Chiesa considera ogni legislazione favorevole all’aborto procurato come una gravissima offesa dei diritti primari dell’uomo e del comandamento divino del “Non uccidere”.
Tutti questi vostri sforzi, tutto il lavoro della Chiesa, in Italia come in ogni altra parte del mondo, che mira ad assicurare la santa inviolabilità della vita concepita, io oggi desidero presentare a Cristo, il quale ha detto: “Sono venuto perché abbiano la vita”. Affinché questi esseri umani più piccoli, più deboli, più indifesi abbiano la vita, affinché questa vita non venga loro tolta prima che nascano, noi appunto a questo serviamo e serviremo in unione col Buon Pastore perché questa è una causa santa.
Servendo questa causa, serviamo l’uomo e serviamo la società, serviamo la patria"

Giovanni Paolo II, Regina Coeli del 10 maggio 1981 (la domenica precedente la consultazione referendaria sull'aborto)

da uno di voi



28 marzo 2008


 " La nave ormai è in mano al cuoco di bordo e ciò che trasmette il megafono del comandante non è più la rotta ,ma ciò che mangeremo domani" ( Soren Kierkegaard).


 Egregio Direttore , ho riflettuto a lungo se dare il voto alla lista pazza: il dubbio verteva unicamente sull'opportunità di "disperdere" o meno il mio voto e non certo sulla bontà e sulla bellezza della battaglia da Lei intrapresa.

Ora, sullo sfondo di quel pensiero di Kierkegaard e con in mente il Suo colloquio con Don Ventorino, so che darò il mio voto alla lista pazza: è vero, i cuochi di bordo gracchiano ma grazie a Dio le voci del capitano Josef "Achab" Ratzinger e dei suoi più avvertiti nocchieri, la Sua Direttore fra le più possenti, sono ancora lì a rammentarci la rotta e il Destino buono che ci riguarda, nonostante le nebbie ed i fumi delle nostre ipocrisie piccine e del nostro attendere, annoiati, la pausa pranzo.

Che Dio La benedica, Antonello Martelengo.

CIO CHE MANGEREMO DOMANI


28 marzo 2008


 " La nave ormai è in mano al cuoco di bordo e ciò che trasmette il megafono del comandante non è più la rotta ,ma ciò che mangeremo domani" ( Soren Kierkegaard).


 Egregio Direttore , ho riflettuto a lungo se dare il voto alla lista pazza: il dubbio verteva unicamente sull'opportunità di "disperdere" o meno il mio voto e non certo sulla bontà e sulla bellezza della battaglia da Lei intrapresa.

Ora, sullo sfondo di quel pensiero di Kierkegaard e con in mente il Suo colloquio con Don Ventorino, so che darò il mio voto alla lista pazza: è vero, i cuochi di bordo gracchiano ma grazie a Dio le voci del capitano Josef "Achab" Ratzinger e dei suoi più avvertiti nocchieri, la Sua Direttore fra le più possenti, sono ancora lì a rammentarci la rotta e il Destino buono che ci riguarda, nonostante le nebbie ed i fumi delle nostre ipocrisie piccine e del nostro attendere, annoiati, la pausa pranzo.

Che Dio La benedica, Antonello Martelengo.