venerdì 8 giugno 2007

La situazione dei cristiani in Iraq

La situazione dei cristiani in iraq
 caro don Giorgio, ti scrivo una paginetta magari potrebbe esprimere la nostra sofferenza qui, la qua e', senza ezagerazione, la verita' che viviamo nel cuotidiano. perfavore portala a tutti quelli che conosci soprattutto i responsabili che possono muovere qualche dito contro questa disgrazia presso di noi. Tentativi di imporre la legge islamica sono in atto a Mosul (il mio discorso vale anche per Baghdad la capitale dell'iraq dove i cristiani vivono la massima persecuzione islamica in questi giorni), nel nord dell’Iraq, la città dove minacce e violenze contro i cristiani hanno assunto una vera e propria persecuzione contro i cristiani. I cristiani vivono nelle loro case come in “una prigione” da cui non si può uscire il rischio di rapimenti o uccisioni. Difficile per loro anche emigrare all’estero, dato che Paesi europei hanno deciso di chiudere le porte.
Rapimenti e uccisioni sono all’ordine del giorno anche per i cristiani a Baghdad e Mosul, la situazione è preoccupante. Gli estremisti sunniti e sciiti, che in queste città hanno la loro roccaforte, sembrano mirare all’instaurazione di un cosiddetto Emirato islamico che comprenda le province di Salahaddin, Anbar, Diyala, Baghdad e parte di Wasit. Mosul dovrebbe essere la capitale.
Uccidere qiunchue indossa il “costume non islamico”
Le violenze contro i cristiani a Mosul sono cresciute dopo la caduta di Saddam Hussein. Molte chiese e conventi hanno subito attentati ed esplosioni. Vescovi e decine di sacerdoti hanno subito rapimenti. Fra tutti, l’episodio più orribile è l’uccisione del sacerdote siro-ortodosso Paulos Eskandar, trovato decapitato e tagliato a pezzi lo scorso 11 ottobre, nella zona orientale di Mosul, dopo due giorni di prigionia e tortura. Poi ieri propiro è arrivata la triste notizia dell'uccisione di don Raghid Aziz Ganni (caldeo di Mosul) assieme a tre inservienti e una donna, i quali uscivano dalla santa messa di sera dalla chiesa ''lo Spirito Santo'' e quando sono allontanati qualche centinaia di metri dalla stessa chiesa arrivano decine di uomini musulmani (circa 60-70 uomini) e bloccano le strade fanno unscire la donna poi uccisono il sacerdote con i tre inservienti della liturgia.
Questo sacerdote ha studiato l'ingeneria a Mosul, poi nel 1996 è stato mandato a Roma per gli studi teologici e filosofici. Poi ha fatto licenza nell'iconomismo all'Laterano. Ha lavorato tantissimo giorno e notte per i cristiani sopprattutto per i giovani.
Il fondamentalismo islamico si intromette sempre più anche nella vita quotidiana. Nello scorso Maggio, un gruppo di fondamentalisti ha fermato un autobus che portava alcuni studenti cristiani in città; saliti a bordo hanno iniziato a distribuire volantini che intimano alle ragazze di indossare l’hijab (il velo) e ai giovani di vestirsi in modo sobrio, senza vestiti all’occidentale. Stessa tecnica e stesso messaggio quello fatto circolare all’università: uomini non identificati hanno affisso volantini e manifesti nei punti dove si riuniscono di solito gli studenti cristiani. L’avvertimento era chiaro: “Chi violerà i principi della sharia, sarà punito secondo la legge islamica”.
In questi ultimi giorni arrivano le notizie di alta minaccia da Baghdad e Mosul che contro i cristiani, i musulmani entrano alle case dei cristiani minaccianogli di convertirsi all'islam o pagare il riscatto ogni mese (200 dollari per ogni persona) o saranno uccisi. La gente vive un vero terrore, si muore a casa e nessuno puo seppellire i morti. Non si puo anche uscire al mercato per la spesa: in poche parole i cristiani non hanno piu vita in iraq.
Dove sono i cristiani dell'europa? Dove è il Vaticano? Dove sono i difensori delle leggi unami?
L'occidente non sente piu il grido dei cristiani dell'iraq, invece in italia è ben diverso.
                                                          vostri fratelli persecuitati aiutateci vi prego

Nessun commento:

Posta un commento