sabato 4 dicembre 2004

Per il matrimonio di Giorgio Gibertini e Sara Orsini - Alda Merini

"L'amore dono degli dei,
respiro della terra,
gioia degli occhi.
L'amore va baciato in fronte
come sigillo di un domanda
perché dalle mente dell'uomo
nasce il più bel pensiero del mondo".

Con queste parole Alda Merini, mamma Rosanna ed io vogliamo augurarvi tutto il bene e la gioia che meritate.
Siate Felici!
Con affetto
Chiara Maffioli
(che ha raccolto al telefono questa poesia dettata dalla poetessa)

lunedì 26 luglio 2004

L’Angelo bianco di Campitello Matese

“E’ morta come un angelo ed è stata missionari negli Ospedali, tra i malati: ora Dio l’ha chiamata a sé”.
Ci ha salutato così Chiara, con le parole sempre serene di sua madre che al telefono mi dà la triste notizia.
“Domani invito anche te al matrimonio. Sì, al matrimonio perché questo non sarà un funerale ma il matrimonio di Chiara con Dio”.
Rimango ad ascoltarla gonfiandomi gli occhi di pianto ma non posso piangere, Chiara non vorrebbe, Chiara non l’ho mai vista piangere in tutti gli incontri qua in ufficio, con o senza gamba ingessata, ed in quella splendida settimana invernale a Campitello Matese.
Chiara l’ho vista sempre allegra, più che vista… sentita… vissuta sempre allegra, sempre vivace, sempre attenta con quel cervello sempre in funzione e troppo grande per essere contenuto in quel corpicino.
Con tutto quello che ha passato e sta passando come fa ad essere così serena?
Papà Gigi ci ha insegnato tutto il resto: papà Gigi è sempre presente, e sempre allegro.

martedì 6 gennaio 2004

I professori senza cattedra

Vi voglio parlare di una specie rara di essere umano, persona, che ho conosciuto a Campitello Matese.
Non è l’orso marsicano che qualcuno ha individuato “slalomando” sulle piste innevate.
Oggi vi voglio parlare dei professori senza cattedra.
Chi sono costoro?
Alcuni hanno l’aspetto longilineo e caricaturale di un Mussini qualunque. Si aggirano per l’albergo improvvisando giochi di prestigio e rendendo difficili anche le magie più semplici; si scherniscono davanti agli elogi od alla semplice enunciazione dei loro servizi ricoperti all’interno dell’associazione; stringono i denti quando sentono che dovrebbero fermarsi perché sanno che l’esempio è il primo professore senza cattedra; hanno sempre lo sguardo fiero ed ottimista; conoscono a memoria mille citazioni ma soprattutto non capisci mai quando è iniziata la loro lezione e quando è finita perché lo stare con loro, il solo incrociarli, può essere occasione per uno scambio di battute, serie o facete, bioetiche o biodegrabili col tempo.