domenica 10 novembre 2002

Social Forum: che cosa si sono detti?

Ora che la massa di gente se ne è andata, tranquillamente o quasi, da Firenze dopo essersi radunata per il Social Forum Europeo che cosa è rimasto?
Un paio di slogan contro la guerra, lo sventolìo di migliaia di bandierine col volto di Che Guevara e con la falce ed il martello, profumo di cannabis per le strade della città, le invettive di Oriana Fallaci che “dicono aver visto fare la spesa la mattina”, il cappellino beige di Cofferati che, da quando lavora alla Pirelli (!!!) trova anche il tempo di seguire il Movimento no Global, uno strato di cartacce per terra intervellate da bottigliette di plastica (accipicchia, hanno inquadrato anche una lattina di Coca Cola ma un vero no global può bere Coca Cola?), il trionfalismo del Sindaco di Firenze perché la manifestazione si è svolta in modo non violento e poi?

Mi sorge spontanea una domanda: che cosa si sono detti al Social Forum di Firenze? Quali proposte hanno avanzato? Come vogliono cambiare e migliorare il mondo?
Questo non l’ho capito, o meglio, non l’ho letto perché tutti i media erano impegnati sull’altro fronte: ovvero sul mettere in guardia i fiorentini dalla violenza e dai violenti, sul contare le saracinesche chiuse con tanto di assi comprate dal falegname, sul resocontare dei no global fermati alla frontiera con duecento chili di bulloni: che colpa ne hanno loro se sono figli di ferramenta?
Mi spiace molto non aver capito di cosa hanno discusso nei 4 giorni di dibattiti, conferenze, e sarà sicuramente anche colpa mia che non sono stato attentissimo a tutte le pieghe di ogni media per captare la soluzione da loro proposta.
Hanno parlato di bioetica, forse, e di come la Globalizzazione abbia effetti devastanti anche sul controllo delle nascite, con la cosiddetta pianificazione?
Hanno parlato delle influenze internazionali per diffondere il profilattico e far passare l’aborto in ogni paese come sistema di educazione alla salute?
Hanno parlato di una Globalizzazione sana, giusta, che rispetti ogni uomo nella sua originalità dal concepimento a morte naturale ed hanno chiesto quindi a tutti i governi mondiali di bandire l’aborto e l’eutanasia dalle proprie leggi, e su questa certezza della sacralità della vita hanno fatto proposte concrete per una economia in grado di dare a tutti il giusto e di aiutare le popolazioni povere ad uscire dallo stato in cui sono.

Qualcuno mi dice se hanno proposto questo? Perché se no prendo gli atti dello scorso Life Happening di Follonica intitolato “Globalizzati ma non inglobalizzati: cittadini della vita e cittadini del mondo” e glieli spedisco ad Agnolotto and company. Anzi, mi sa che glieli spedisco lo stesso: si sa mai che possano essergli utili.

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